Kannabia Seed Company sells its customers hobby (collection) seeds for personal use. Its germination and cultivation is prohibited. The buyer undertakes to consult the legislation in force in his country of residence to avoid incurring in the performance of an illegal activity.
Una grande vittoria del fronte antiproibizionista. Oltre 60.000 le firme raccolte da “Legalizziamo”, la campagna in appoggio alla proposta di legge di iniziativa popolare per la regolamentazione della produzione, consumo e commercio della cannabis e suoi derivati.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Luca Coscioni e da Radicali Italiani, trovando il sostegno di Possibile (Pippo Civati), del Coordinamento Nazionale dei Grow Shop, della Coalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, di Forum Droghe, e delle associazioni Antigone, La PianTiamo, Canapa Info Point, ASCIA, della Coalizione “Legalizziamo la Canapa” e della Rete a Sinistra, dei giovani democratici, dei giovani socialisti, e con l’apporto di numerosi gruppi territoriali.
La proposta di legge, nelle intenzioni dei promotori, non vuole sostituire quella presentata dall’intergruppo parlamentare e di cui si dovrebbe discutere a breve in aula, ma vuole fornire altri elementi di riflessione, affinché si possa arrivare ad una legge che legalizzi la cannabis tutelando la salute e l’ordine pubblico, ma che tenga ben presente ed evidenziato il diritto di ogni consumatore a procurarsi legalmente l’elemento ricreazionale o terapeutico che più gli è congeniale e finora assurdamente demonizzato.
Vorremmo fornire alcuni dati sulla dinamica che ha permesso di raccogliere 60.000 firme (superando di 10.000 l’obiettivo prefissato), e raggiungere importanti livelli di adesione da parte di figure istituzionali, personaggi legati al mondo della cultura e a quello scientifico che, trovando una coesione trasversale, esprimono l’esigenza diffusa e condivisa sulla regolamentazione della cannabis (a fondo pagina l’elenco delle autorevoli voci che si sono espresse in appoggio alla pdl).
Ma anche il movimento di base si è operato per una grande mobilitazione, basti pensare che dai 30 Grow Shop iniziali, le adesioni sono aumentate esponenzialmente fino ad arrivare ai 120 negozi dove era possibile raccogliere le firme, ma anche le fiere di settore, Indica Sativa trade a Bologna in maggio e Canapa in Mostra a Napoli a metà ottobre, hanno aderito permettendo la raccolta di quasi 3000 firme in 4 giorni complessivi.
Gli interventi sui social di Roberto Saviano e Vasco Rossi, rispettivamente a fine settembre e fine ottobre, per esempio, ebbero un successo strepitoso: 10300 e 17500 furono le firme raccolte in 48 ore dai due eventi che hanno portato a mettere in sicurezza la proposta di legge e superare il quorum.
La pdl di iniziativa popolare nel dettaglio:
Auto-coltivazione libera fino a cinque piante, con comunicazione da sei a 10.
Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 100 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).
Coltivazione a fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.
I rivenditori non potranno esercirtare l’attività commerciale nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.
Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che rispondano favorevolmente ai preparati.
Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la riduzione del debito pubblico.
Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.
Un’altra arma contro il proibizionismo è stata affilata e con il raggiungimento dell’obiettivo prefissato di 50.000 firme, l’iter per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare può procedere e addirittura potrebbe pesare notevolmente sul dibattito parlamentare che prima o poi dovrà effettuarsi.
Sostegno alla campagna è arrivato anche da diversi parlamentari e membri dell’Intergruppo Cannabis Legale, come Benedetto Della Vedova, Giuseppe Civati, Roberto Giachetti, Daniele Farina, Stefano Fassina, Andrea Maestri, Eleonora Bechis, Alberto Airola e da numerosi sindaci ed amministrazioni comunali.
L’ultimo ad aggiungersi è stato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, prima di lui il sindaco di Genova Marco Doria, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Chiara Appendino sindaco di Torino, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, il primo sindaco d’Italia che si espresse a favore della legalizzazione firmando durante una conferenza stampa la proposta di legge.